Bozzini chiamò il suo strumento Lichtleiter (lett. "conduttore di luce"), e fu realizzato per essere presentato al Josephinium (costruito dal 1783 al 1785), il museo principale dell'Università di medicina di Vienna.
Esso fu costruito per essere utilizzato nell'esame della laringe, ma in seguito, con alcuni adattamenti, trovò utilità anche nel campo della ginecologia e dell'urologia.
Il lichtleiter era costituito originariamente da due tubi sottili in alluminio, alle quali estremità erano posizionati degli specchi che potevano essere concavi, convessi o piatti, disposti e angolati in modo appropriato.
All'interno del dispositivo era posta una candela con altrettanti specchi quanti erano i tubi, e aveva la funzione di trasmettere la luce all'interno della cavità.
Gli specchi nei tubi stessi permettevano alla luce proveniente dalla candela di riflettersi e tornare indietro consentendo ai medici di vedere all'interno del corpo del paziente.
All'epoca, le conoscenze di ottica erano abbastanza scarse e in seguito la presenza di un secondo tubo si rivelerà inutile, dato che un tubo singolo è sufficiente per trasmettere la luce in entrambe le direzioni.
Una foto dell'endoscopio di Bozzini. Nella targhetta bianca è possibile leggere: "The Bozzini's Endoscope, circa 1806". |
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